Manifestazioni a Roma, Milano, Napoli, Cagliari e Palermo. A Milano il concentramento sarà in Piazza Castello
Venerdì 22 dicembre, in tutta Italia oltre 5 milioni di lavoratori del Terziario, Distribuzione e Servizi, della Distribuzione Moderna Organizzata, della Distribuzione Cooperativa, e del comparto turistico ricettivo alberghiero, della Ristorazione Collettiva e Commerciale, delle Agenzie di Viaggio e delle Aziende Termali, sciopereranno.
Questa giornata di protesta è stata indetta dai sindacati nazionali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs in risposta alla brusca interruzione dei negoziati per il rinnovo dei contratti nazionali di settore, attesi da oltre 3 anni.
Le manifestazioni avranno luogo in diverse città italiane: a Roma, Milano, Napoli, Cagliari e Palermo.
A Roma, il corteo si muoverà da Piazza Esquilino verso Piazza Santi Apostoli, mentre a Milano il concentramento sarà in Piazza Castello, con il corteo che attraverserà varie vie per giungere a Piazza Sempione/Arco della Pace.
A Napoli, il corteo partirà da piazza Mancini per concludersi in piazza Matteotti. A Cagliari e Palermo, le manifestazioni si terranno rispettivamente in Piazza Garibaldi e in Piazza Teatro Massimo.
La mobilitazione è finalizzata a sollecitare un avanzamento del confronto e a denunciare lo stallo delle trattative, evidenziando l’insostenibile situazione in cui versano le lavoratrici e i lavoratori con salari stagnanti e contratti non aggiornati, nonostante la ripresa e l’aumento dei fatturati nei settori del terziario e del turismo.
Nel macrosettore terziario, le associazioni datoriali quali Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, Ancc-Coop, Confcooperative-Consumo e Utenza e Agci-Agrital, non riconoscono incrementi retributivi adeguati all’andamento inflazionistico, generando ostacoli nei negoziati.
Nel comparto turistico, associazioni come Fipe, Angem, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi e Agci Servizi, Federalberghi, Faita, Federcamping, Fiavet, Federturismo Aica, Confturismo, Federterme, Assohotel, Assocamping, Assoviaggi, Fiba e Fiepet, si oppongono ad aumenti salariali in linea con gli indici Ipca.
Le proposte delle associazioni datoriali includono la riforma dell’attuale classificazione del personale, il taglio dei permessi retribuiti e la riduzione del periodo di preavviso, tra altre richieste che i sindacati reputano penalizzanti per i lavoratori.
In più occasioni, Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno dimostrato responsabilità nel far progredire le trattative, ma l’auspicio rimane quello di vedere un simile senso di responsabilità anche nelle associazioni imprenditoriali. Lo sciopero del 22 dicembre servirà a riaprire seriamente il confronto tra le parti, rispettando la dignità dei lavoratori e neutralizzando tentativi di svilire le trattative.