MILANO. 15 OTT. Uno studio del 2007 dell’AlmaLaurea di Bologna certificò che ogni anno dalle università italiane venivano sfornati circa 5 mila laureati in Scienze Politiche.
Come è cambiato il quadro da allora? I numeri sono rimasti più o meno gli stessi e ciò certifica il fatto che l’interesse nei confronti di questo percorso di studi sta rimanendo immutato nel tempo. Inoltre le università stanno puntando sempre di più sul mondo del web, dando la possibilità agli iscritti di gestire i propri corsi e il proprio studio direttamente online.
Ma quali sono gli sbocchi offerti? Per capirli bisogna innanzitutto considerare quelle che sono le aree maggiormente approfondite da questa facoltà, ovvero quelle, giuridiche, economiche e sociologiche. Non a caso in molti guardano alla laurea in Scienze Politiche come ad una via di mezzo tra quella in Giurisprudenza, Economia e Sociologia.
Questa poliedricità ha impatti anche sugli sbocchi professionali anche se “l’habitat lavorativo naturale” di un laureato in scienze politiche, continuano ad essere le pubbliche amministrazioni, centrali e periferiche.
A livello centrale, il focus formativo sugli aspetti di politica nazionale ed estera, sono molto utili nell’ambito delle diplomazie, e quindi per tutte le amministrazioni che dipendono dal nostro Ministero degli Esteri (e quindi anche le ambasciate all’estero) o nei grandi enti governativi internazionali come la FAO, l’Unione Europea, il Parlamento Europeo, l’UNICEF o le Nazioni Unite.
Il know how in ambito giuridico può invece essere sfruttato dal laureato in scienze politiche che ambisce a diventare un funzionario o un dirigente in amministrazioni periferiche come i Comuni, le Regioni o le Province.
Negli ultimi anni poi si stanno aprendo nuovi sbocchi anche nel settore privato. Come sappiamo sono tante le aziende italiane che per sopravvivere alla crisi stanno puntando sull’estero, e sul Medio Oriente, la Cina e la Russia in particolare.
Molte di queste aziende, per il loro business, hanno bisogno di interfacciarsi costantemente con i governi locali, e questo le obbliga ad avere personale capace di saper gestire queste relazioni internazionali, consci di quelle che sono le leggi e gli obblighi che le regolano; in un tale contesto, il laureato in scienze politiche specializzato in diritto internazionale, è la risorsa ideale per andare a colmare questa forte e crescente domanda che viene dal mondo del lavoro.