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Rfi e tangenti, arrestato presidente

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Rfi arresti per mazzette e tangentiROMA. 29 OTT. Sono stati arrestati per mazzette per appalti pubblici, il presidente di Rfi, Rete Ferroviaria Italiana, Dario Lo Bosco e due funzionari accusati di concussione.

Lo Bosco avrebbe incassato una tangente di 58.650 euro legata ad un appalto per l’acquisto di un sensore per il monitoraggio delle corse dei treni.

I tre indagati sono agli arresti domiciliari ed oltre a Lo Bosco la misura cautelare riguarda i funzionari del Corpo forestale Giuseppe Marranca e Giuseppe Quattrocchi.

Al centro dell’inchiesta due distinte vicende: quella che coinvolge Marranca e Quattrocchi è relativa a un appalto per l’ammodernamento della rete di comunicazione via radio; l’altra, che riguarda Lo Bosco, ha per oggetto l’acquisto di un sensore.

Salvatore Marranca, invece, avrebbe ricevuto una mazzetta di 149.500 euro, mentre Giuseppe Quattrocchi di 90 mila.

Lo Bosco è anche presidente dell’Azienda siciliana trasporti. Nell’indagine sarebbe anche coinvolto un imprenditore agrigentino, Massimo Campione, titolare di una società di costruzioni che è stato fermato recentemente dalla polizia e trovato in possesso di una lista di nomi, con accanto delle cifre, quasi un libro mastro delle tangenti.

Sono in corso numerose perquisizioni e sequestri da parte degli investigatori della Squadra Mobile di Palermo, nella sede di Rfi, a Roma; negli Uffici del Comando del Corpo Forestale della Regione Sicilia e nella sede palermitana dell’Ast, l’Azienda Siciliana Trasporti.

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