E’ stato uno dei più famosi circuiti motociclistici di inizio Novecento. Un tracciato fatto di strade stupende nella cornice unica del lago di Como, che richiamava le case costruttrici più blasonate e, con loro i piloti più forti della scena motoristica dell’epoca.
Una corsa motociclistica che era anche un evento mondano di portata internazionale. Tutto questo era il Circuito del Lario, gara che è stata disputata tra il 1921 e il 1939, si snodava tra le cittadine di Asso, Civenna e Lasnigo per citare le principali e per la difficoltà tecnica e varietà di curve era soprannominato il “Tourist Trophy Italiano”, in quanto simile alla competizione che ancora oggi si svolge sull’Isola di Man.
Sulle strade lariane si sono sfidati i migliori piloti del circus della velocità: Tazio Nuvolari, Omobono Tenni, Nello Pagani, Achille Varzi e Pietro Ghersi sono solo alcuni dei nomi che apparivano sulla linea di partenza della gara, segno tangibile dell’importanza di questo evento a due ruote.

Oggi, per celebrare una manifestazione che ha lasciato il segno nella storia delle due ruote a motore, il Motoclub Asso, noto per organizzare eventi importanti quali motoraduni ed esposizioni di mezzi, ha deciso di posizionare un monumento sul rettilineo di Lasnigo, storico arrivo della corsa.
Non più la bandiera a scacchi, simbolo di fine corsa, ma una statua che riproduce il noto trofeo che il vincitore della gara poteva sollevare al cielo: era una statua di bronzo alta circa ottanta centimetri e rappresentava un muscoloso discobolo intento a lanciare nel mondo una ruota di motocicletta, segno di una passione che valicava i confini. E quella passione lanciata molti anni fa, continua ancora oggi.
“Oltre a posizionare il monumento, abbiamo anche aperto una pagina Facebook”, spiega Rinaldo Batelli segretario del Motoclub Asso, “in modo da raggiugere tutti gli appassionati di motociclismo in senso ampio, per far conoscere la bellezza dei nostri luoghi ed il piacere di guidare una moto su queste strade stupende, ovviamente nel rispetto delle norme di circolazione”.

Accanto alla pagina social appena creata, troviamo una pubblicazione che racconta dell’epopea del circuito lariano: si tratta del libro di Gianmarco Maspes dal titolo “Cuori a pistone” che inserisce l’evento motoristico nella storia del Novecento, dove la kermesse lombarda non era soltanto un momento di sport ma anche una ribalta internazionale ed una manifestazione di costume dalla eco realmente rilevante. Molti appassionati coglieranno senz’altro l’occasione di una gita in moto sulle sponde del lago per scoprire luoghi e strade del circuito, tra paesi pittoreschi e scenari naturali davvero mozzafiato.
Se a tutto questo aggiungete gli eventi creati dal Motoclub Asso quali il raduno del 20 settembre prossimo e la Motoesposizione del primo novembre allora non ci sono più scuse e si deve solo salire in sella e puntare su Asso. (Foto di Motoclub Asso)
Roberto Polleri