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Continua il programma in streaming di Triennale Milano

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Continua il programma in streaming di Triennale Milano

Triennale Milano. Nuovo appuntamento oggi alle ore 17.00 con gli artisti Nico Angiuli, Paolo Ciregia, Pamela Diamante e Bianco-Valente.

Proseguono gli appuntamenti di Triennale Decameron – il format di Triennale Milano che invita artisti, designer, architetti, intellettuali, musicisti, cantanti, scrittori, registi, giornalisti a sviluppare una personale narrazione – con gli artisti Antonio Ottomanelli, Nico Angiuli, Paolo Ciregia, Pamela Diamante e Bianco-Valente, giovedì 30 aprile.

Nell’ambito di Triennale Decameron, Lorenza Bravetta, membro del Comitato scientifico di Triennale Milano, propone un dialogo tra Antonio Ottomanelli e, in successione, Nico Angiuli, Paolo Ciregia, Pamela Diamante e Bianco-Valente sull’attività artistica.

Questi dialoghi fanno parte di una serie che introduce il progetto, ideato da Antonio Ottomanelli e Triennale Milano, Cosa faresti domani, se fosse ancora domenica?, che, ispirandosi a Comizi d’amore, risponde a questo interrogativo con una campagna fotografica e multidisciplinare. Un itinerario di ricognizioni, incontri e comizi che coinvolgerà persone comuni e invitati autorevoli. Fotografi, artisti, ricercatori, creativi, manager, scienziati, filosofi parteciperanno a una documentazione video e fotografica, lavorando a quattro mani con l’autore, sui temi che governano la ricerca: le implicazioni della dimensione privata nella tutela di quella pubblica, il valore morale dei concetti di libertà, di spazio pubblico, tempo libero e lavoro. Un invito a non rassegnarsi a un unico mondo possibile dominato dal libero mercato, dal capitalismo e dalla globalizzazione, ma a rilanciare una fantasia utopica che, contaminandosi con la teoria politica, l’economia, la filosofia, l’etica, la scienza, la biotecnologia, potrà cogliere le molteplici sfaccettature della contemporaneità e strappare il futuro alla presa della logica dominante.

Triennale Decameron è un progetto di Triennale Milano sviluppato a partire dallo spunto del Decamerone di Giovanni Boccaccio, che narra di un gruppo di giovani che nel 1348 per dieci giorni si trattengono fuori da Firenze per sfuggire alla peste nera e a turno si raccontano delle novelle per trascorrere il tempo.

Tutte le “novelle” di Triennale Decameron saranno trasmesse in diretta sul canale Instagram di Triennale. Tutti i giorni alle 17.00.

Nico Angiuli
Nico Angiuli è artista visivo, performer e regista. Ha collaborato a diversi progetti transfrontalieri con Stalker/ON; fondando anche il collettivo lmotorediricerca, lavorando dal 2006 al 2011 tra Albania, Grecia e Italia. In quegli stessi anni realizza un ciclo postumo di opere pascaliane, a partire dai taccuni personali dell’artista. Avvia un’indagine sul mondo del lavoro Ma Vai a Lavorare!, Le piastrelle Sono Intenzioni, The Tools’ Dance, con cui si sposta in Spagna nel 2012, lavorando ai gesti agricoli con braccianti e danzatori; Nel 2015 realizza Tre Titoli, film girato nelle terre natie di Giuseppe Di Vittiorio, luoghi oggi al centro di nuovi sfruttamenti dell’uomo sull’uomo. Nel 2017 presenta alla Fabbrica del Vapore di Milano The Tools’ Dance – Collective Performance, opera in 3 atti a cura di Martina Angelotti e Care/of. Angiuli è tra gli artisti premiati della III edizione del premio Italian Council 2018, promosso dal Mibac; e per cui realizza l’opera The Human Tools che indaga i temi della de-umanizzazione del corpo umano e della vitalizzazione di corpi umanoidi; il film si fruisce all’interno di una grande installazione circolare, l’opera prodotta da Cittadellarte – Fondazione Pistoletto vede in scena robot, operai e sculture mitologiche. Angiuli è stato più recentemente invitato dalla Fondazione Onassis di Atene a sviluppare la sua ricerca sulla traduzione degli algoritmi del lavoro in performance, e che realizzerà tra Berlino e Atene nel 2021.
È tutt’ora impegnato in una ricerca sulle forme di resistenza non organizzata.

Paolo Ciregia
Paolo Ciregia (Viareggio, 1987), fortemente influenzato da un’esperienza di documentazione nel conflitto russo-ucraino tra 2014 e il 2015, esplora il lato oscuro della natura umana ricorrendo a diversi media come la fotografia, la scultura, l’installazione e la performance. Affidandosi a un approccio tanto diagnostico quanto meticoloso, con una particolare sensibilità per le caratteristiche intrinseche dei materiali, rielabora e trasfigura il reale in un’esperienza introspettiva. Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, tra cui New York, Londra, Parigi, Galles, Roma, Milano, Amsterdam. Tra i principali premi ricevuti ricordiamo: il Sustainable Art Prize di Università Ca’ Foscari di ArtVerona (2018), il PHMuseum Grant (2018); il FOAM Talent di Amsterdam nel 2017, LOOP, Giovane Fotografia Italiana, Fotografia Europea Festival di Reggio Emilia del 2017, Menzione della giuria del Premio Francesco Fabbri 2016, TU35 del Museo Pecci di Prato 2016.

Pamela Diamante
Pamela Diamante è un’artista italiana con sede a Bari. Ha conseguito il diploma in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari nel 2016. In precedenza, ha lavorato nell’esercito italiano per cinque anni. Nel 2019 ha vinto L’ Artists Development Programme della European Investment Bank, nel 2017 il Premio Italia-Argentina del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nel 2015 il Premio Nazionale delle Arti promosso dal MIUR.
Ha esposto in numerose mostre personali e collettive a livello internazionale, tra cui: Concretespace (Miami, 2019), Kooshk (Teheran 2017), MAXXI (Roma, 2016), Centro de Desarollo de las Artes Visuales, (L’Havana, 2015). Il suo più recente solo show è stato Welcome Apocalypse nel 2018 presso la galleria Gilda Lavia di Roma. La sua ricerca si fonda sul concetto della complessità, in cui teorie dei sistemi, fenomeni emergenti, eventi accidentali e imprevedibili ne costituiscono l’essenzialità. La sua pratica si dipana attraverso linguaggi ibridi che annullano o fortificano la natura stessa del medium, attraverso video, fotografie, installazioni site-specific in cui si riflette il rapporto tra assiomi scientifici e analisi dei metodi della comunicazione di massa.

Bianco-Valente
Bianco-Valente (Giovanna Bianco, Latronico, 1962 e Pino Valente, Napoli, 1967) vivono a Napoli dove si sono incontrati nel 1993. Iniziano il loro progetto artistico indagando dal punto di vista scientifico e filosofico la dualità corpo-mente, l’evoluzione dei modelli di interazione tra le forme di vita, la percezione, la trasmissione delle esperienze mediante il racconto e la scrittura. A questi studi è seguita un’evoluzione progettuale che mira a rendere visibili i nessi interpersonali. Esempi sono le installazioni che hanno interessato vari edifici storici e altri progetti incentrati sulla relazione fra persone, eventi e luoghi. Dal 2008 curano con Pasquale Campanella il progetto di arte pubblica A Cielo Aperto, sviluppato a Latronico, in Basilicata, perseguendo l’idea di lavorare alla costruzione di un museo diffuso all’aperto, in cui diverse opere permanenti dialogano con l’ambiente montano, e di intervenire nello spazio urbano con progettualità condivise e partecipate. Sin dai loro esordi Bianco-Valente hanno partecipato a numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero, ed eseguito interventi installativi per importanti istituzioni museali e spazi pubblici, come Museo MAXXI (Roma), MACBA (Barcellona), Museo Madre (Napoli), Fabbrica 798 (Pechino), Palazzo Strozzi (Firenze), Triennale di Milano, Urban Planning Exhibition Center (Shanghai), Museo Reina Sofia (Madrid), Palazzo delle Esposizioni (Roma), Museo Pecci (Prato), Kunsthaus di Amburgo, NCCA – National Centre for Contemporary Arts (Mosca), MSU-Muzej Suvremene Umjetnosti, Zagabria (Croazia). Il loro progetto Terra di me viene selezionato come evento collaterale per Manifesta 12 (Palermo 2018), partecipano alla Bienal del Fin del Mundo 2015, Mar Del Plata (Argentina) e alla 2nd Xinjiang International Art Biennale, Urumqi (China) 2014. Hanno realizzato progetti site specific anche in Libano (Becharre), in Marocco (Marrakech), New York (ISP 2014 Whitney Museum a The Kitchen), Rio de Janeiro (Casa Italia – Olimpiadi Rio 2016), Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, 2018, FreiRaum Naples/Amsterdam 2018/2019, Ambasciata Italiana di Yerevan, Armenia, 2019, Harabel/Istituto Italiano di Cultura di Tirana, 2020.

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