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Chiara Ferragni e il caso del pandoro, giudice Torino: Consumatori ingannati

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Chiara Ferragni e il caso del pandoro, giudice Torino: Consumatori ingannati
Chiara Ferragni e il panettone Balocco

Torino – Il caso legato alla ricca influencer Chiara Ferragni continua a far discutere, questa volta riguardo alla campagna di comunicazione per il pandoro “Pink Christmas” griffato da Ferragni, che ha ingannato i consumatori.

La giudice della prima sezione del Tribunale civile di Torino, Gabriella Ratti, ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni di consumatori Codacons, Adusbef e Utenti dei servizi radiotelevisivi, riconoscendo nell’azione dell’industria dolciaria Balocco una “pratica commerciale scorretta” in violazione del Codice del consumo.

La sentenza ha evidenziato la campagna di beneficenza legata al dolce, con proventi destinati all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, definendola ingannevole per i consumatori.

Secondo le associazioni di consumatori, questa sentenza potrebbe aprire la strada ai risarcimenti per gli acquirenti del pandoro Balocco, che si sono sentiti ingannati dai messaggi promozionali lanciati dall’azienda. Questo fatto, inoltre, aggrava la posizione dell’influencer nell’inchiesta per truffa aggravata aperta dalla Procura di Milano.

Il caso, partito dal pandoro “Pink Christmas” della Balocco, ha visto l’azione dei magistrati milanesi estendersi ad altre iniziative commerciali legate a Chiara Ferragni. L’Antitrust ha già inflitto una multa di 1 milione e 400mila euro sia all’industria cuneese che a Ferragni, multa che è stata impugnata davanti al Tar.

Nel frattempo, c’è stata la separazione tra la ricca influencer e il cantante rapper Fedez, sposati dal 2018.

Per le associazioni di consumatori, la sentenza del giudice torinese è clamorosa e rappresenta un importante risultato dell’azione inibitoria promossa. La pratica commerciale, secondo la sentenza, è stata non solo contraria alla diligenza professionale, ma anche idonea a falsare il comportamento economico dei consumatori, inducendoli a credere di contribuire a un’opera benefica con l’acquisto del “Pandoro Pink Christmas”.

Una rappresentazione scorretta dell’iniziativa benefica che, contrariamente a quanto suggerito dalla campagna di comunicazione, non ha garantito un reale contributo all’ospedale Regina Margherita di Torino.