MILANO. 26 GIU. Ad opera di un team di professionisti direttamente interessati dalla disabilità, nasce Jobmetoo la prima agenzia online di ricerca lavoro rivolta a persone con disabilità ed appartenenti alle categorie protette.
La mission che si è posta questo pool di persone è quello di sfruttare le potenzialità del recruiting online per modernizzare la ricerca di lavoro e rendere protagoniste della propria vita e motore di produttività le persone con disabilità.
Jobmetoo è stata riconosciuta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed opera su tutto il territorio nazionale offrendo opportunità lavorative da Nord a Sud nei più svariati campi professionali quali il bancario, la moda, la produzione, il no profit per arrivare ai settori turistici alberghieri e, perché no, tecnologici.
Ottima l’ “usabilità” del sito per annullare il “web accessibility divide” ed essere usato da un qualsiasi utente. E’ possibile, infatti, non solo modificare la grandezza dei caratteri, ma anche dare un maggiore contrasto al testo ed alle immagini se non addirittura invertire i colori per una diversa visualizzazione.
Ma non solo: il sito Jobmetoo è responsive e si adatta graficamente in modo automatico al dispositivo che si sta usando, dal computer con diverse risoluzioni, ai tablet, fino agli smartphone, ai cellulari e alla web tv.
I candidati giunti sul sito, dopo essersi registrati, potranno inserire il proprio Curriculum Vitae nel portale che provvederà, una volta verificati i dati, ad informare il potenziale candidato ed iscritto sulle nuove offerte di lavoro di suo interesse grazie alla possibilità di creare degli alert personalizzati e di presentare annunci sempre in linea con il proprio profilo.
Jobmetoo non è, però, solo un “motore di ricerca per il lavoro” ma, ha un proprio blog con il quale informa quotidianamente sulle tematiche riguardanti la disabilità e il lavoro ed offre spunti concreti per cercare con successo un impiego.
Jobmetoo si prefigge di favorire l’inclusione nel mondo lavorativo di persone con disabilità, senza distinzioni rispetto ai lavoratori che non rientrano nelle categorie protette con la convinzione che la persona con disabilità che lavora genera ricchezza, per l’azienda e per sé, contribuisce ad alleggerire il costo sociale e previdenziale, diventando elemento di forza dell’economia e della società.