LOS ANGELES. 3 GEN. Il mondo della musica è in lutto per la perdita di Natalie Cole, la figlia del mito del jazz Nat King Cole che aveva dedicato la sua vita e la sua carriera a tenere attuale la legacy paterna.
La cantante è morta a 65 anni in un ospedale di Los Angeles,e ad ucciderla è stata un’insufficienza cardiaca sorta in seguito a complicazioni dopo un trapianto di rene ed epatite C, diagnosticata nel 2008. Lo ha annunciato la sua publicist, Maureen O’Connor. Nel 1991 con «Unforgettable», in duetto virtuale col padre, aveva venduto 14 milioni di copie e vinto sei Grammy, del resto Natalie era in tutti i sensi “jazz royalty” come lei stessa aveva definito la sua infanzia dorata a Los Angeles come quella di una “Kennedy nera”. Ma questo non è servito come in altri caso con il suo percorso a tenerla lontana all’abuso di stupefacenti.
La Cole aveva sviluppato una devastante dipendenza da cocaina e eroina che per poco non era costata la vita al figlio: stava per annegare in piscina mentre lei era “in viaggio”. Alla fine il suo manager aveva deciso di chiuderla contro la sua volontà in riabilitazionee due soggiorni in clinica hanno fatto il miracolo. Rimasta sobria per il resto della vita, Natalie Cole era riemersa come artista pop alla fine degli anni Ottanta con una cover di “Pink Cadillac” di Bruce Springsteen e i single “Jump Start My Heart” e “I Live for Your Love.
“Natalie Cole, amata sorella di sostanza e suono. Che la sua anima riposi in pace”, ha twittato il leader nero ed ex candidato presidenziale Jesse Jackson.
FRANCESCA CAMPONERO
Leggi l’articolo originale: Addio alla figlia del grande Nat Cole